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Società

Rassegna di musica popolare e delle canzoni in dialetto

Gentili amici della musica,

Sono un vecchio ultraottuagenario, cresciuto in tempi in cui la tv non esisteva ma in ogni casa c’era un organetto ed un nonno o uno zio che sapevano suonarlo e tutte le Domeniche in casa si ballava con gli amici, con i vicini o con i compagni di scuola le musiche vivaci delle mazurche, delle tarantelle, delle quadriglie, dei saltarelli che mettevano in allegria tutta la compagnia. Le musiche si ottenevano da dischi a 78 giri suonati su giradischi, per lo più portatili, c’era qualche giradischi più vecchio che non era elettrico: funzionava caricandolo a mano con una manovella.

Oggi, musiche popolari confrontabili a queste non ne trovo e mi è venuta l’idea di realizzare una rassegna di musica popolare e delle canzoni dialettali, che, sicuramente ancora esistono; molto probabilmente, vostre anche stesse creazioni. Il mio invito è di mandarmi una vostra registrazione o un link ad essa per costituire una raccolta che potrebbe interessare qualche tv nazionale che con eventuali riproduzioni le renderebbe conosciute e redditizie.

Le vostre esibizioni vi prego di inviarle a questa mail (rassegnamusicapopolare@gmail.com).

Ringraziando anticipatamente per l’auspicata collaborazione

Cordialmente

Giacomo De Santis

Via della Mola 2

01034 Fabrica di Roma (Viterbo)

Tel. 0761.56.98.74

N.B. Fabrica deve essere scritto con una sola B, alla latina.

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Società

Scuse

Chiedo scusa ai gentili amici affezionati a questa rubrica nella quale non ho pubblicato nulla per qualche mese. Non ho potuto: è tutto quello che vi posso dire anche perché sapere dettagliatamente i motivi non penso sia argomento d’interesse di alcuno. Spero di poterla curare di più, COVID permettendo, perché argomenti da affrontare, in questo periodo certo ce ne sono.

Io penso, in questo momento, di essere un idiota e cercherò di spiegare il perché: il COVID ha danneggiato enormemente tutte le attività: estrattive, industriali, commerciali, la logistica e i trasporti e, solo  in Italia dobbiamo contare quasi 130.000 morti, siamo fortunati se possiamo raccontarlo, per riparare questa situazione occorreranno diversi anni e dovremo tutti impegnarci a farlo.

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Società Storia

1941, con trenta lire e una bicicletta con i cerchioni di legno, da Caprarola a La Spezia, per arruolarmi in Marina.

Articolo del 2005

Scritto da Vittorio Lorenzoni

L’idea di arruolarmi in Marina mi venne non da un bisogno economico, né da dissapori in famiglia, né tantomeno dal miraggio di una carriera. E semmai dovessi ricercarne l’origine dovrei allora risalire ai tempi della mia prima infanzia, a quando cioè andavo via via divorando tutta la serie dei “Salgari” e dei Verne”, ai quali debbo pertanto attribuire gran parte del merito o della colpa della mia determinazione.

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Società

Pesce d’Aprile

Come ognun sa il primo giorno d’aprile è d’uso tare delle burle al prossimo: lo scherzo, spesso. consiste nel mandare una persona a cercare in un certo luogo una cosa che non troverà.

ll nome si spiegherebbe con un’antica usanza fiorentina di mandare i beffati a comprare del pesce in una piazza dove il pesce era solo effigiato in un bassorilievo.

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Religione Società

Tra i nuovi Italiani

L’intervista che non c’è

Articolo del 2005

Ho letto, con dolore, che è stato commesso qualche atto di sciocca ostilità contro un locale di culto, la piccola “moschea” mussulmana di Civita Castellana ed ho subito sentito il desiderio di incontrare la piccola, pacifica comunità islamica locale.

Nel mio piccolo, volevo manifestar loro il mio rincrescimento e, come italiano, scusarmi per la barbarie e l’ignoranza di alcuni nostri connazionali.

Nella piccola moschea sono stato accolto come un fratello: Salam Aleicum! ( non so se ho trascritto bene ma è l’equivalente dell’ ebraico Shalom! o del nostro Pace e Bene! ) il saluto intercorso con subitaneo affetto tra di noi.

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Società

I modelli e il disagio psicologico

Articolo del 2005

I recenti atti vandalici contro la piccola moschea di Civita Castellana e le mostruose notizie, in questi giorni, apparse sui giornali (infanticidi, attentati, assassinio dei propri genitori ed altri delitti per futili motivi, incendi dolosi etc. etc.) mi hanno indotto a riflettere sulle motivazioni che possano spingere ad azioni tanto incomprensibili e assurde.

La causa di tante follie credo di essere riuscito ad individuarla nei modelli che ci vengono proposti; ad esempio dalla nostra domestica diseducatrice: la televisione.

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Società

Misteri moderni

Articolo del 2005

Chi di voi se possedesse un’unica, sofisticatissima macchina elettronica o meccanica la sottoporrebbe a danneggiamenti certi alterando le tensioni di funzionamento o non usando i lubrificanti prescritti?

Certamente nessuno.

Eppure qualcuno fra noi fa proprio questo: la macchina più perfetta e sofisticata che possiamo immaginare ci è già stata fornita da madre natura: è il nostro cervello.

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Società Storia

IL GATTOPARDO

Non so perché, a me, che non mi interesso di politica, un amica mi ha scritto chiedendomi cosa pensassi del nuovo governo. Non so come ma, immediatamente mi è tornata alla mente una frase che, nel romanzo storico del “ Gattopardo “,  veniva pronunciata da un nobile siciliano: “ Qualcosa doveva cambiare, perché tutto restasse come prima “. Scherzi della memoria.

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Società

LA VERITA’ SUI RIFIUTI NUCLEARI

IERI: in questi giorni i giornali locali e non, sono pieni di grossi titoli in prima pagina per mettere in guardia i cittadini dai presunti rischi che un interramento in provincia di rifiuti a bassa e media attività costituiscono.

Io, nel Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare . CNEN, negli anni ’70, lavoravo come correttore di bozze di stampa per le pubblicazioni dell’ente e, in questo compito, lessi l’equivalente di una biblioteca specialistica sul nucleare.

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Società

VIAGGIO IN ETIOPIA

Articolo di Anita Genovese

marzo 2005

Ero molto desiderosa di visitare l’Africa e quando l’aereo ha fatto scalo ad Addis Abeba ero entusiasta.

La prima cosa che mi ha colpita è stato l’aeroporto, nuovissimo he non aveva niente di meno degli aeroporti europei.

Attraversando in taxi la città si notava un fermento di lavori ovunque: strade, piazze, ponti, palazzi, era tutto in costruzione, un ripulire ed imbellire; ma quando ci si fermava a un crocevia o ad un semaforo, anche solo per pochi attimi, il taxi veniva circondato da persone indigenti che chiedevano qualcosa.