Articolo del 2005
Chi di voi se possedesse un’unica, sofisticatissima macchina elettronica o meccanica la sottoporrebbe a danneggiamenti certi alterando le tensioni di funzionamento o non usando i lubrificanti prescritti?
Certamente nessuno.
Eppure qualcuno fra noi fa proprio questo: la macchina più perfetta e sofisticata che possiamo immaginare ci è già stata fornita da madre natura: è il nostro cervello.
Una macchina perfetta, ma delicatissima: bastano delle perdite di sonno, delle emozioni drammatiche o violente, delle carenze affettive o alcune terapie mediche per farla entrare in crisi e farci vivere nell’ansia, nello sconforto, nella depressione, nella paura.
In questi deprecabili casi possiamo perdere capacità, potenzialità, concentrazione.
E’ logico che questa macchina meravigliosa, senza pezzi di ricambio, vada trattata con estrema cura, perché, in realtà, è la cosa più preziosa ed insostituibile che abbiamo.
Noi siamo la nostra memoria, la nostra mente; ma agiamo come se così non fosse; abbiamo mai considerato gli effetti di un piccolo ” esaurimento nervoso “? Quanta sofferenza e per quanto tempo un disturbo relativamente leggero come questo ci potrà infliggere?
Eppure noi sottoponiamo il nostro cervello a sforzi incredibili, sollecitandolo ad un superlavoro con l’abuso di eccitanti come teina, caffeina o simili, intossicandolo con dosi esagerate di alcool, bloccandolo con tranquillanti e sonniferi..
Ma il divertimento del nuocersi non finisce qui: oggi è di moda massacrarsi con le droghe, alcune delle quali, senza un valido motivo, sono considerate” leggere”: non esiste la droga leggera: con tutte, proprio tutte le droghe alteriamo, coscientemente, il funzionamento del nostro cervello in maniera non temporanea ma irreversibile.
E i danni si vedono da subito, avendo come spia evidente i rapporti di relazione che risultano alterati.
Ma il danno ricade anche sulle incolpevoli generazioni future, particolarmente a causa di quelle droghe presentate come” leggere ” che, di recente, un patinato settimanale per giovani… indicava come una cosa assolutamente da provare almeno una volta!
Miserere nobis Domine! Signore, pietà di noi!
Giacomo De Santis
5 risposte su “Misteri moderni”
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