IERI: in questi giorni i giornali locali e non, sono pieni di grossi titoli in prima pagina per mettere in guardia i cittadini dai presunti rischi che un interramento in provincia di rifiuti a bassa e media attività costituiscono.
Io, nel Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare . CNEN, negli anni ’70, lavoravo come correttore di bozze di stampa per le pubblicazioni dell’ente e, in questo compito, lessi l’equivalente di una biblioteca specialistica sul nucleare.
Ora sono passati molti anni, ma non credo di avere,ancor oggi, lacune, se non sono apparse grosse, recenti novità,
OGGI: Ho letto il protocollo predisposto per questo impianto e…. c’è una clausola non pubblicizzata: lo stoccaggio temporaneo di rifiuti ad alta attività e a lunga vita ( di secoli) e, spesso, anche ad altissima tossicità, come il plutonio, letale anche a dosi infinitesimali.
Dalle ricerche effettuate negli anni ’60 – ’70 dal CNEN, per legge consulente del governo, in Italia non esistono posti adatti a ricevere depositi di questo tipo come risulta dai diversi rapporti tecnici pubblicati dall’ente.
E’ necessario che un eventuale sito, nei millenni, non abbia mai avuto e non possa avere, in futuro, infiltrazioni d’ acqua al suo interno. L’acqua potrebbe convogliare e diffondere sostanze radioattive anche letali.
All’epoca, il sentimento europeista era forte, e si pensava che i rifiuti pericolosi, opportunamente trattati e con condizioni particolari per il loro trasporto, sarebbero stati trasferiti in Germania, e sepolti nella miniera di sale dell’Asse, perché, dove c’è sale, significa che, nei millenni, lì, non sia mai entrata l’acqua.
Dopo ricerche pluriennali si individuò anche, come possibile deposito, il terreno argilloso del comune di Rotondella dove il CNEN aveva anche un impianto per trattare combustibili nucleari, nell’argilla, l’acqua è presente ma non migra dal suo sito.
Ma gli abitanti locali, che avevano un sito nuclear sul loro territorio, ben conoscendo il pericolo, si opposero decisamente a questa soluzione ed il problema, ad oggi, è ancora irrisolto.
La proposta di un deposito temporaneo di rifiuti ad alta attività ed a lunga vita è, pertanto, una bugia. Si chieda ai promotori dove intendano realizzare il sito definitivo e non vi potranno rispondere perché, in Italia, il sito idoneo non esiste.
Giacomo De Santis 2021
2 risposte su “LA VERITA’ SUI RIFIUTI NUCLEARI”
La gente comune non distingue i tipi di rifiuti che negli anni si sono arricchiti di sostanze velenose per la società creando giustamente tante paure e diffidando della gestione di tali rifiuti.
Hai ragione Tommaso ma qui bisogna mobilitarci perché i rifiuti che vogliono mettere qui sono molto pericolosi ed il pericolo perdura per secoli