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Poesie Romane

Meteorismo

Tutte ‘ste medicine sò un tormento

e ce n’è una, nun lo so qual’è

che me fa scureggià ogni momento

‘Sta cosa è singolare, perchè adesso

si me viena a trovà quarche signora

sicuramente lei nun vede l’ora

de scappa fori dall’odor dl cesso..

Notte e giorno strombetto a ogni momento

e m’imbarazzo pe’ sta malattia

che te fà trascurà ‘n raggionamento

pe fa scappà chiunque che ce sia.

Ma c’è ‘n momento che me piace assai

ed è quanno’n politico viè fora

pe’, riccontacce che sarebbe l’ora

de fa quer che n’ha fatto casomai.

E’ allora che me godo ‘sta canzone

che scureggio contento e nun m’abbacchio

perchè posso sonà, pe’ sto puzzone

er più mejo possibbile pernacchio.

Giacomo, ottobre 2022

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Poesie Poesie Romane Senza categoria

Er compagno scompagno

Un gatto, che faceva er socialista

solo a lo scopo d’arivà in un posto,

se stava lavanno un pollo arosto

ne la cucina d’un capitalista

Quanno da un finestrino su, per aria

s’affacciò un antro Gatto: – Amico mio,

pensa – je disse – che ce sò pur’ io

ch’appertengo a la classe proletaria!

io che conosco bene l’idee tue

sò certo che quer pollo che te magni,

se vengo giù, sarà diviso in due:

mezzo a te, mezzo a me… Semo compagni!

No, no – rispose er Gatto senza core

io nun divido gnente co nessuno:

fo er socialista quanno sto diggiuno

ma quanno magno so’ conservatore!

Trilussa 1922

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Poesie Poesie della tuscia

Ottobre

Mese del vino fatto con amore

quando coi pidi l’uva si pigiava.

quando emanava quel suo asprigno odore,

al che nella sua botte fermentava

dal contadino tanto decantato,

che, orgoglioso, chiamava ” un buon bichiere “

quel buon bicchier per cui avea sudato

e, meritatamente, potea bere,

Quel buon bicchier che ha perso ogni valore

il giovane non sa dell’importanza

del ticchettio del torchio e del sudore

di chi lo manovrava con costanza.

Più non si sente uscir dalla cantina

l’odore di quel mosto genuino,

più non fermenta l’uva nella ! Tina e ottobre non è più mese del vino

e ottobre non è più mese del vino.

di Ezio Bruziches

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Società

Rassegna di musica popolare e delle canzoni in dialetto

Gentili amici della musica,

Sono un vecchio ultraottuagenario, cresciuto in tempi in cui la tv non esisteva ma in ogni casa c’era un organetto ed un nonno o uno zio che sapevano suonarlo e tutte le Domeniche in casa si ballava con gli amici, con i vicini o con i compagni di scuola le musiche vivaci delle mazurche, delle tarantelle, delle quadriglie, dei saltarelli che mettevano in allegria tutta la compagnia. Le musiche si ottenevano da dischi a 78 giri suonati su giradischi, per lo più portatili, c’era qualche giradischi più vecchio che non era elettrico: funzionava caricandolo a mano con una manovella.

Oggi, musiche popolari confrontabili a queste non ne trovo e mi è venuta l’idea di realizzare una rassegna di musica popolare e delle canzoni dialettali, che, sicuramente ancora esistono; molto probabilmente, vostre anche stesse creazioni. Il mio invito è di mandarmi una vostra registrazione o un link ad essa per costituire una raccolta che potrebbe interessare qualche tv nazionale che con eventuali riproduzioni le renderebbe conosciute e redditizie.

Le vostre esibizioni vi prego di inviarle a questa mail (rassegnamusicapopolare@gmail.com).

Ringraziando anticipatamente per l’auspicata collaborazione

Cordialmente

Giacomo De Santis

Via della Mola 2

01034 Fabrica di Roma (Viterbo)

Tel. 0761.56.98.74

N.B. Fabrica deve essere scritto con una sola B, alla latina.

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Società

Scuse

Chiedo scusa ai gentili amici affezionati a questa rubrica nella quale non ho pubblicato nulla per qualche mese. Non ho potuto: è tutto quello che vi posso dire anche perché sapere dettagliatamente i motivi non penso sia argomento d’interesse di alcuno. Spero di poterla curare di più, COVID permettendo, perché argomenti da affrontare, in questo periodo certo ce ne sono.

Io penso, in questo momento, di essere un idiota e cercherò di spiegare il perché: il COVID ha danneggiato enormemente tutte le attività: estrattive, industriali, commerciali, la logistica e i trasporti e, solo  in Italia dobbiamo contare quasi 130.000 morti, siamo fortunati se possiamo raccontarlo, per riparare questa situazione occorreranno diversi anni e dovremo tutti impegnarci a farlo.

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Senza categoria

ER TERNO.

Poesia del 1920

di Cesare Pascarella

Ecco er fatto. Lo prese drent’al letto,
Dove stava in campagna in d’un casino;
Je sigillò la bocca cór cuscino,
E j’ammollò ‘na cortellata in petto.

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Società Storia

1941, con trenta lire e una bicicletta con i cerchioni di legno, da Caprarola a La Spezia, per arruolarmi in Marina.

Articolo del 2005

Scritto da Vittorio Lorenzoni

L’idea di arruolarmi in Marina mi venne non da un bisogno economico, né da dissapori in famiglia, né tantomeno dal miraggio di una carriera. E semmai dovessi ricercarne l’origine dovrei allora risalire ai tempi della mia prima infanzia, a quando cioè andavo via via divorando tutta la serie dei “Salgari” e dei Verne”, ai quali debbo pertanto attribuire gran parte del merito o della colpa della mia determinazione.

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Società

Pesce d’Aprile

Come ognun sa il primo giorno d’aprile è d’uso tare delle burle al prossimo: lo scherzo, spesso. consiste nel mandare una persona a cercare in un certo luogo una cosa che non troverà.

ll nome si spiegherebbe con un’antica usanza fiorentina di mandare i beffati a comprare del pesce in una piazza dove il pesce era solo effigiato in un bassorilievo.

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Religione Società

Tra i nuovi Italiani

L’intervista che non c’è

Articolo del 2005

Ho letto, con dolore, che è stato commesso qualche atto di sciocca ostilità contro un locale di culto, la piccola “moschea” mussulmana di Civita Castellana ed ho subito sentito il desiderio di incontrare la piccola, pacifica comunità islamica locale.

Nel mio piccolo, volevo manifestar loro il mio rincrescimento e, come italiano, scusarmi per la barbarie e l’ignoranza di alcuni nostri connazionali.

Nella piccola moschea sono stato accolto come un fratello: Salam Aleicum! ( non so se ho trascritto bene ma è l’equivalente dell’ ebraico Shalom! o del nostro Pace e Bene! ) il saluto intercorso con subitaneo affetto tra di noi.

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Società

I modelli e il disagio psicologico

Articolo del 2005

I recenti atti vandalici contro la piccola moschea di Civita Castellana e le mostruose notizie, in questi giorni, apparse sui giornali (infanticidi, attentati, assassinio dei propri genitori ed altri delitti per futili motivi, incendi dolosi etc. etc.) mi hanno indotto a riflettere sulle motivazioni che possano spingere ad azioni tanto incomprensibili e assurde.

La causa di tante follie credo di essere riuscito ad individuarla nei modelli che ci vengono proposti; ad esempio dalla nostra domestica diseducatrice: la televisione.